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Film della mia infanzia
Stéphane Di Napoli
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Sono
nato in una famiglia in cui la pratica artistica era quasi naturale: mio padre, tenore, si esibiva nei
“cabarets”..., i miei fratelli studiavano
canto e pianoforte,
mio zio insegnava canto per famose case discografiche,
era quindi naturale che
mia madre mi
iscrivesse all’ “Ecole du
spectacle”.... Ho
debuttato -dopo varie prove- a cinque
anni in “P Come
Pappagallo” (P comme perroquet) di Marianne Oswald. Sono
poi stato scelto da Cécile
Aubry per succedere a Mehdi in “Poly”,
e nel 1965 ho girato “Poly in
Portogallo” . Le riprese si fecero nel porto di Nazare
e durarono due
mesi. Questo
sceneggiato incontrò un
successo tale che fui di
nuovo scelto per fare da
protagonista in “Au
secours, Poly, au secours!”(Aiuto Poly, aiuto!) e
“Poly et le diamant noir” (Poly e il diamante nero). Da quel momento
in poi seguirono parecchi contratti... Foto
di moda
per l’agenzia Catherine Harley. Numerose
feste
di Natale in cui fui ospite d’onore. Nel
1968, ebbi l’immenso privilegio
di girare con
Madeleine Renaud e Charles
Vanel, attori eccezionali,
in “Les grandes
espérances”(Le grandi speranze),
un magnifico telefilm, adattato dal libro di Charles Dickens, nel
quale mi affidarono una parte importante. Dopodiché
mi notò Claude Chabrol
e fui assunto per girare in due film: “La
femme infidèle” (una moglie
infedele, 1968) con Michel Bouquet, Stéphane Audran, Maurice Ronet,
e “Que la bête meure” (Ucciderò
un uomo, 1969) con Jean Yanne, Michel Duchaussoy, Caroline Cellier,
Anouk Ferjac e mio fratello
Marc. Lavorare
con Claude Chabrol,
che è una persona buona, un
buontempone che
ama gli attori, mi ha lasciato
ottimi ricordi. Nel
1969, m’imbarcai per New
York sulla nave da crociera “France”: si trattava di girare la storia
della nave, che diventò alla televisione: “Il
était une
fois un grand navire” (C’era
una volta una grande nave)
con René Roussel. (Nel
2004, la French Lines mi invitò
a Le Havre, per evocare i
miei ricordi di bambino-attore, in particolare in quel telefilm) Nel
1970, girai in uno sceneggiato a puntate per
ragazzi “La Grotte aux Fées”
(La grotta delle fate) con André Weber. Nel
1971, un telefilm “Jack”,
adattato da Alphonse
Daudet e
diretto da Serge Hanin,
con Evelyne Séléna,
Paulette Dubos, Claude
Titre, Bernard Haller. Nel
1972, “Mon
neveu d’Amérique” (Il nipote
d’America), con Georges Marchal. Nel
1973, “Christine” per Telvetia - Suisse
(non ci sono fotografie). Poi,
nel 1974, girai in “Changement
de Saisons” (Cambio di
stagione), con Marie Dubois e
François Dyreck, e nel 1979 in
“Mariez-les vivantes!” (Maritatele
vive!), con Micheline Dax, Corinne
Le Poulain e Guy Marchand.
Ho
vissuto momenti meravigliosi con tutti quegli
attori, recitando in storie commoventi
realizzate da registi bravi
che mi hanno
dato l’occasione di
viaggiare negli Stati Uniti e
attraverso l’Europa. Ho
avuto la fortuna di incontrare persone
straordinarie e calorose. Era magico!
Nel
1979, avevo
solo vent’anni, di cui quindici di
mestiere, quindici anni passati in un lampo. E a vent’anni, decisi di porre un termine alla mia carriera per vivere altre
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